ll territorio vettese è caratterizzato dalla presenza del fiume Enza, dai numerosi muretti a secco che caratterizzano le colline circostanti e dagli scorci offerti da boschi, metati e torrenti, come quelli presenti nella Valle del Tassaro.
Il Fiume Enza
E’ un fiume appenninico affluente di destra del Po che ha le sue sorgenti sull’appennino tosco-emiliano, sul Monte Palerà. Poco distante dall’Alpe di Succiso, forma il lago artificiale del Lagastrello.
Ha le sue sorgenti sull’appennino tosco-emiliano, sul Monte Palerà, poco distante dall’Alpe di Succiso, forma il lago artificiale del Lagastrello in provincia di Massa Carrara e sviluppa il suo corso di 93 Km, delimitando il confine tra le provincie di Parma e Reggio Emilia.
Nella zona del comune di Vetto presenta spiaggette e angoli incontaminati, di pace assoluta che vanno dalla “Stretta delle Gazze” fino al “Caradello” e alla “Rocca“, ciascuno con peculiarità diverse, ma tutte capaci di offrire paesaggi e momenti indimenticabili, tra concerti di cicale, soprattutto durante l’estate e la primavera.
La possibilità di stare al sole, lasciare che i piccoli giochino con l’acqua, pescare nei laghetti che vi si formano, fare memorabili picnic e grigliate con gli amici, ne fa un posto capace di soddisfare le esigenze di grandi e piccoli.
La Valle del Tassaro
La Valle del Tassaro, un’area di importanza europea, si estende nel comune di Vetto tra gli abitati di Pineto, Crovara, Scalucchia e Spigone ed è stata riconosciuta dall’Unione Europea come area di interesse comunitario.
E’ interessata dalla presenza di un ricco patrimonio storico-artistico che risale al Medioevo: la zona costituì il feudo di Arduino della Palude, parente della Contessa Matilde di Canossa.
L’interesse paesaggistico, grazie ai suoi sentieri e alle bellissime cascate che vi si possono ammirare ne fa’ una destinazione per passeggiate straordinarie.
Terrazzamenti
Nella zona che sovrasta il B&B sono presenti i muri a secco caratteristici di tutta l’area delle campagne di Vetto: solo sasso, senza cemento, realizzati con l’ingegno e le mani dei contadini lungo di secoli.
Il Comune ha promosso il ripristino e la manutenzione dei muri secco, degradati da anni in cui sono stati “dimenticati”, il patrimonio rischiava di perdersi con numerosi crolli e con l’avanzare della vegetazione.
Il primo riconoscimento si è avuto con l’inserimento dell’area nei Paesaggi Naturali protetti della collina reggiana, terre di Matilde di Canossa.
Il recupero dei terrazzamenti prende corpo da un progetto dell’architetto Silvia Costetti che tra i suoi obiettivi ha posto il recupero e il risanamento dei terrazzamenti, il ripristino dell’assetto idrogeologico, la realizzazione della rete sentieristica e il riuso nei versanti dove sono state poste coltivazioni sperimentali con la Facoltà di Agraria di Bologna e con il contributo del Gal.
Territorio e cibo
E’ possibile assaporare i piatti della tradizione e la buona cucina nelle deliziose trattorie della zona, che offrono dei pranzi e delle cene indimenticabili a prezzi accessibili.
E’ inoltre possibile avventurarsi, prenotando, alla scoperta della produzione del Parmigiano Reggiano, visitando uno dei numerosi caseifici locali, così come del Prosciutto di Parma nei prosciuttifici locali o a Langhirano che dista meno di mezzora. Altre opportunità imperdibili sono le visite alle acetaie di Aceto Balsamico così come ai produttori locali di miele o frutta e verdura.
A breve si fornirà un elenco completo delle trattorie e dei ristoranti della zona.